Schatzman rivisita l’interpretazione di Freud del caso del Presidente Schreber. Freud, dice, attribuisce la causa dell’infermità di Schreber all’esplosione di impulsi omosessuali.
Schatzman, invece, l’attribuisce alla penetrazione (sodomia) praticata da Schreber Padre su Schreber figlio.
Freud sbaglia diagnosi, dice Schatzman. Per debolezza logica cade in una Petitio principii,eccetera. Il male non viene da dentro. Il male viene da fuori. Proviene dal padre, dal Führer, dal patriarca.
Il modello di questa analisi esterna è fornito a Schatzman da Bateson. Si tratta del tema del Double Bind, il quale sposta l’«io sono» fuori del malato: io sono ciò che voi mi dite di essere, e se voi mi dite di essere libero, io vado in confusione, divento pazzo, paranoico e pazzo, eccetera.
Nessuno può essere compreso, dice Schatzman, se isolato dal suo contesto. La psicanalisi cerca cause interne, ma la cause sono esterne. Non c’è alcun radicamento interno, naturale. L’interno è una piega dell’esterno. Se Schreber figlio fosse vissuto tra gli indiani Hopi i suoi sintomi paranoici sarebbero apparsi come normali pratiche sciamaniche.
Come alcuni sciamani, scrive Schatzman, Schreber figlio sente aumentare la luce intorno a sé, indossa vesti femminili e sente di essere bisessuato. Come quasi tutti gli sciamani, specialmente durante l’iniziazione, sopporta torture corporale e smembramento. Altre culture, specialmente quelle che onoravano gli sciamani, avrebbero considerate valide le esperienze e le interferenze per cui egli fu considerato pazzo.
I racconti delle sue rivelazioni e le sue discussioni su Dio non persuasero i suoi contemporanei tedeschi dell’Ottocento, in parte perché li attribuivano a un diverso paradigma – la malattia mentale. E la malattia mentale, per i tedeschi dell’Ottocento, si radica dentro la persona, dentro l’io. Questo modello è vittima di etnocentrismo.
Da una parte abbiamo il radicamento interno. La malattia – come per Freud – viene da dentro, da impulsi interni. Dall’altra abbiamo un radicamento esterno. Il sintomo è letto a partire da una radice esterna assoluta (etnocentrismo). Se balli con vestiti da donna in Germania nell’Ottocento ti considerano un pazzo. Se, nello stesso periodo, ma in America, balli vestito da donna ti considerato un capo, un veggente, uno sciamano. Non sarai tu a obbedire alle direttive del padre, ma, semmai, sarà il padre a obbedire alle tue direttive.
Bisogna dunque operare un doppio decentramento. Sradicare il sé dal soggetto, e sradicarlo dal contesto fisso – delocalizzarlo.
Il libro di Schatzman è stato pubblicato negli Stati Uniti nel 1973 ed è stato immediatamente tradotto in italiano. Dopo appena 3 mesi è stata pubblicata una seconda edizione. L’ex colonia, emancipatasi della patria europea, rifiuta ogni sottomissione. Detta le sue regole. Il potere non deriva da una tradizione e non emana da un’autorità. Le vecchie teorie sulla sovranità sono contestate e revocate. Il potere si ridetermina ogni giorno. E in un contesto mutato, sarà la giovane America a dettare le sue leggi alla veccia Europa.
Il Double Bind ci dice che il Padre vuole che il figlio sia libero. Ma non si può volere al posto del figlio, il figlio deve volere per se stesso. Il Double Bind ci dice che il potere circola tra le persone, non promana dalle persone, ma è il rapporto tra le persone. La teoria politica si trasforma in geopolitica. A contare non è chi sei o cosa sei stato. A contare è la posizione relativa che occupi nello spazio.
La geopolitica è lo strumento con il quale la giovane America sradica il potere dalla vecchia Europa. È anche lo strumento con il quale bolla come totalitari tutti i sistemi politici europei affermatisi nella prima metà del novecento: il comunismo sovietico e il fascismo tedesco. Sistemi genuinamente patriarcali – sovranisti. In quanto il sovranismo si basa appunto su una Führershaft, su una Herrenschaft.
Nel mentre ciò accadeva, e il potere migrava dai castelli verso la scacchiera di Manhattan, in Europa emergeva una teoria del potere alternativa, basata su una re-interpretazione del caso Schreber.
Intanto, sebbene il Double Bind fornisca una teoria topografica del potere, in questa topoarchia rimane cieco il punto dal quale poter sostenere l’auto-determinazione. Dove l’autorità è messa in discussione, e il potere patriarcale revocato, nemmeno la libertà è assicurata.
Dio, che Schreber figlio vive come irresistibilmente attaccato al «me», è in grado di ritirarsi dal «me» solo quando smetto di pensare.
Il figlio è sotto una sorveglianza estranea, di ciò che egli chiama il Sistema di scrivere. Ritengo che, dice, lo scrivere sia opera di creature prive di ogni intelligenza, provenienti da lontani corpi celesti. Le loro mani si muovono automaticamente, come se ciò avvenisse a opera di raggi.
I raggi servono soprattutto a infliggere delle pene al corpo di un singolo essere umano. Naturalmente, dice, mi riferisco al solo mio caso personale, cioè a un caso in cui Dio entra continuamente in contatto, mediante i raggi, con un singolo essere umano, contatto che non poteva più essere interrotto e che perciò era contrario all’Ordine del Mondo.
Il grande sistema di scrittura è Dio, e Dio è con Schreber mentre lui pensa, non si stacca, lo penetra, s’incarna, e non si stacca. Quando lui c’è, c’è pure l’altro. Ma quest’altro non è un uomo – non impara. Dio – è evidente – non impara – è perfetto. È piuttosto una macchina, che si incarna scrivendo, e scrivendo fa male, come nella Colonia penale di Kafka.
Dunque, il potere non è più quello del Padre – del sovrano -, e non è più quello dell’altro, dell’amico o del nemico, del vicino di casa, eccetera. Il potere non viene dalla geografia. Il potere è trascendente, ma questa trascendenza deve manifestarsi, incarnarsi, deve penetrare il corpo e segnarlo, farlo soffrire, marcarlo. La marca sarà il potere stesso, nel suo esercizio.